giovedì 24 maggio 2018

Lettera all'autrice Emanuela da Ros


Gentile autrice E. Da Ros
È nostro gradito piacere incontrarla qui oggi nella nostra scuola.
Durante l’anno scolastico io e i miei compagni, precisamente gli alunni della classe 1°A  ITE, e come tutti gli altri studenti che sono qui presenti, abbiamo partecipato al progetto “Stop al Cyberbullismo” che ci ha visti impegnati in diverse attività  che hanno trattato  la tematica del bullismo e cyberbullismo, illustrate dalla prof.ssa Suglia referente del progetto e con lei che è anche la nostra insegnante di lingua italiana abbiamo avuto l’opportunità di leggere,riflettere, commentare ed analizzare il suo libro “Bulle da morire”. 
Da un punto di vista della struttura, grammaticale e del lessico, il libro, è risultato molto comprensibile, appropriato, valido, carismatico, emozionante ed anche empatico per noi giovani lettori.

Dopo una prima trattazione in classe ed una conoscenza generale del libro e dell’argomento, abbiamo continuato una lettura personale  per riflettere singolarmente ed entrare nella sfera psicologica delle protagoniste: Stefania e Giada, che abbiamo sentite molto vicine a noi. Infatti nel mondo degli adolescenti è molto diffuso il bullismo di cui lei parla, una serie di azioni continuative e persistenti che mirano intenzionalmente a far male, a danneggiare, logorare irrimediabilmente qualcuno, come Giada, una delle protagoniste.
Giada è vittima di bullismo, è inserita all'interno di un gruppo di coetanei, in cui ogni membro ha svolto un ruolo diverso, ma esasperante e fatale per la vittima in questo caso Giada, spinta alla fine al gesto estremo del suicidio.
Giada subisce un bullismo verbale, infatti viene presa in giro, provocata con espressioni offensive, insultata e minacciata; subisce un bullismo psicologico, cioè ignorata ed esclusa dal gruppo di coetanee e infine bullismo fisico molestata regolarmente con sopraffazioni fisiche, danneggiamenti e cyberbullismo.




Molto forte e determinata è anche il personaggio di Stefania  che inizialmente è amica di Giada, le vuole bene e non vorrebbe farle del male, ma anche lei rappresenta l’anello debole della società che si lascia trascinare da chi è più forte, da chi le incute timore e non sa tirarsi indietro, oppure lo fa quando ormai è troppo tardi ma non c’è più nulla da fare.
Ci siamo immedesimati profondamente nella situazione e nei personaggi da lei descritti e il suo libro ci ha permesso di riflettere più approfonditamente sul fenomeno del bullismo, questo grave problema oggi così alla ribalta nella nostra società.
Ci siamo resi conto che il bullismo ha una caratteristica: è molto democratico, può riguardare ogni ragazzo senza nessuna distinzione sociale dal più povero al più ricco, quindi dobbiamo riconoscerlo e combatterlo in tempo con l’aiuto di chi con competenza può risolvere tali comportamenti ormai condannabili anche con la legge 71 del 29 maggio 2017.



Opporsi al bullismo significa credere nella cultura della legalità e nella difesa dei diritti di tutti. A questo fine la scuola ha un’enorme responsabilità essendo luogo di formazione di cittadini liberi e,quindi, di una società democratica. 
Vogliamo ringraziarla a nome di tutta la nostra classe per averci dato, attraverso il suo romanzo, l’opportunità di riflettere ed approfondire le nostre conoscenze sull'argomento e per averci fatto capire quali danni irreparabili può arrecare un comportamento così negativo.

Gabriella Cherubini & Sofia Conti 1^A I.T.E.
in collaborazione con la Prof.ssa Suglia

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